3829 recensioni a vostra disposizione!
   
 
 

FUORI DALLE CORDE Film con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggio
  Stampa questa scheda Data della recensione: 2 novembre 2007
 
di Fulvio Bernasconi, con Michele Venitucci, Maya Sansa, Juan Pablo Ogalde, Vilim Matula, Mauro Serio (Svizzera, 2007)
 
Una magnifica sorpresa. Da parte di un cinema, quello della Svizzera Italiana, che ci ha abituato agli schemi, all'approfondimento (dell'espressione, e quindi del relativo messaggio) di comodo; tipico di chi è costretto a praticare quasi esclusivamente una palestra utile ma spoetizzante com'è per forza di cose quella televisiva. Sorpresa perché Fulvio Bernasconi (e chi gli sta accanto, come la produzione della nostra Ventura Film) non gira, come si poteva temere, un film sulla boxe; un campo nel quale in così tanti si sono esercitati, e con quali risultati. E non solo perché, pur usando doverosamente violenza e azione, ha l'intelligenza di fermarsi sempre prima che sia troppo tardi. Ma perché il suo sguardo si pone sempre con preziosissima curiosità su quanto accade (e così significandola, nobilitandola) dietro la storia, accanto o, meglio, dentro i personaggi.

Inquadra con intuito incessante gli spazi del sottofondo triestino, i rossi accesi della sua architettura da discesa agli inferni della condizione morale; ma anche sociale, e quindi economica, e infine politica. L'ambiente lo fa partecipare con piccoli tocchi, estremamente significativi, solo apparentemente casuali. Così, accompagna l'auto nello squallore della sua prima trasferta da boxeur maledetto, oltre il confine, nei territori della deriva esistenziale con un travelling tradizionale: ma lo conclude non sui personaggi. Ben più significativamente, sul "terrain vague" spelacchiato di quella terra di nessuno che sta fra la cinepresa e gli attori, spazio disperato ad immagine della situazione del protagonista. Dettagli abbozzati, ma mai casuali; come quelli, discreti e puntuali, che caratterizzano la trasferta finale in Svizzera.

Camera a spalla, ma mai compiaciuta: che serve al regista per entrare subito in materia, senza preamboli conformistici e sottintesi moralistici, ad incollarsi ai suoi attori (finalmente giusti, in un film cantonticinese...), ai suoni, ai colori, ad un tono che rimane sempre coerente. Aggressività estetica che, da un lato, traduce quella del mondo che dipinge. Dall'altro, riconduce il film ad un discorso assai più interessante, che va a scavare nelle ragioni prima dell'inquietudine, quindi del dramma. I pesci decapitati dalla sorella, il nudo accasciato sotto la doccia dopo la sconfitta traducono la pulsione di morte ("il pugilato non è che uno dei diritti legalizzati di condurre alla morte") che si tradurrà nell'incontro con il collega ormai distrutto dalla malavita clandestina. Personaggio apparentemente sopra le righe, micidiale da governare: che cita Norman Mailer e finirà per assumere echi da risalita alle origini tipo Apocalypse Now, interpretato dall'attore americo-latino Juan Pablo Ogalde. Ma che Bernasconi controlla alla perfezione, rendendocelo da antipatico e prevedibile a vicino e sofferto: trasformando il fastidio e la repulsione in un quadro dell'amicizia di commovente autenticità.

Il film precipita cosi verso un finale che riesce a conservare suspense e mistero, passa dal rapporto (inconcluso ma giustamente ambiguo) con la sorella a quello con l'amico. E si fa riflessione (sempre incollata al reale, mai intellettualistica, grazie alla puntualità dei riferimenti costanti ai condizionamenti della precarietà) sui significati di fratellanza, solidarietà e redenzione.

Un'esigenza di purezza che muta la fisicità mai rinnegata del film in una dimensione metafisica (le ultime sequenze nella piscina vuota della villa in Svizzera) che sempre lo qualifica e lo evolve.


   Il film in Internet (Google)

Per informazioni o commenti: info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch

 
 
Elenco in ordine


Ricerca






capolavoro


da vedere assolutamente


da vedere


da vedere eventualmente


da evitare

© Copyright Fabio Fumagalli 2024 
P NON DEFINITO  Modifica la scheda